22 miliardi di euro. Questo il valore di mercato stimato per un settore di nicchia, riservato a pochissimi viste le cifre vertiginose (dai 18 ai 500 milioni di euro), come quello degli yacht di lusso. L’indagine, portata avanti da Deloitte e partner e condivisa sul blog dell’imprenditore di Roma Giovanni De Pierro, è contenuta anche nel Boating Market Monitor 2019 e afferma come questo ristrettissimo mercato degli yacht di lusso sia sviluppato principalmente nel Nord America, dove si concentra almeno il 45% del fatturato. Infatti, stando sempre ai dati forniti da Deloitte, il business degli yacht di lusso è cresciuto del 12% dal 2014 ad oggi, chiudendo così, secondo gli esperti del settore, la crisi del comparto, iniziata nel lontano 2010. È, però, importante sottolineare come il 12% della produzione degli yacht di lusso, pari a 2,5 miliardi di euro si realizzi in Italia.
Sicuramente, continuiamo a leggere sul blog di Giovanni De Pierro, una fetta importante della produzione, che testimonia quanto l’eccellenza del Made in Italy abbia ancora il suo fascino e sia in grado di fornire creazioni di pregio anche in un settore così ricercato e, soprattutto, ancora circoscritto ad un numero esiguo di appassionati. Gli yacht di lusso hanno fatto la loro comparsa sul mercato intorno agli anni ’80. Il primo panfilo che richiamava le caratteristiche di questi giganti della nautica è stato il “Nabila”, progettato nel 1979 e di proprietà del magnate Kashoggi, leader nel settore petrolifero. Caratteristica principale di uno yacht di lusso è la dimensione, che supera i 40 metri di lunghezza. Dotato di finiture curatissime e optional di grido, si sta trasformando sempre più in “nave privata”, costituendo almeno ¼ dell’intero mercato. E la cifra è destinata a crescere senza sosta.
Infatti, nonostante i costi proibitivi e le cifre da brivido, il settore è sempre di più in rampa di lancio. E non solo dal punto di vista della progettazione, produzione, manutenzione e ristrutturazione, operazioni che, già di per sé, richiedono tempi molto lunghi, competenze specializzate e abilità ingegneristiche di livello altissimo. Infatti, anche nel mondo della nautica di livello luxury esiste, al contempo, una filiera che apre sbocchi occupazionali neppure immaginabili, poiché è richiesto personale qualificato anche nell’ambito dell’hospitality e dell’accoglienza (hostess e steward), oltre che della cucina e della sala. Dunque, il settore apre a cuochi, chef e camerieri, chiamati a superare selezioni rigide e severe. Infatti, sono richieste competenze di altissimo livello per appagare clienti dai palati raffinati e dalle esigenze difficili da soddisfare in modo pieno e completo. E sono all’incirca 6milioni i ricchi che gravitano intorno a questo mondo, pronti davvero a spendere ogni cifra pur di regalarsi “un’isola galleggiante” da sogno. Pertanto, il mercato futuro degli yacht di lusso si trasformerà ben presto da segmento di nicchia a segmento strategico, su cui puntare per aprire nuove opportunità nel settore della nautica.