Diastasi addominale: cos’è e come si cura

La diastasi del retto addominale è una condizione di cui si parla ancora poco, nonostante ne soffra circa un terzo del neo mamme. In questo breve approfondimento si fa luce in merito a questa patologia e soprattutto alle possibili cure per risolverla.

Che cos’è la diastasi addominale

Si parla di diastasi del retto addominale per indicare una condizione del tutto naturale che si sviluppa durante il periodo di gestazione. Per far posto al ferito in crescita, le fasce addominali destra e sinistra si separano creando un gap al centro. Alla fine della gravidanza È abbastanza evidente questa conduzione questa condizione perché si presenta la cosiddetta linea alba.

La diastasi del retto addominale è quindi un processo fisiologico che si attenua e si risolve nel giro di 4 -5 mesi dopo il parto. Se la condizione dovesse persistere anche 12 mesi dopo il parto, si tratta di una patologia che richiede un certo trattamento.

Altre alla pancia gonfia, si può presentare dolore alla schiena e indebolimento della colonna vertebrale tanto da impossibile il sollevamento di pesi. Nausea, incontinenza, dolore a deglutire o respirare, ernia addominale sono altri sintomi tipici della condizione appena descritta.

Come si cura

Per curare la diastasi del retto addominale ci sono diversi protocolli. Ci sono degli esercizi di ginnastica specifici da fare sotto la supervisione di un fisioterapista che puntano al rafforzamento della parete addominale perché il gap tra fascia destra e sinistra si riduca. L’esercizio, Inoltre, riduce la pancia gonfia tipica dopo la gravidanza.

Nel caso in cui la separazione tra le due fasce fosse molto marcata, si ricorre all’operazione chirurgica. Si tratta della soluzione definitiva per chiudere definitivamente lo spazio che durante la gravidanza si è creato tar le due fasce muscolari. Di preciso, si tratta di una addominoplastica che prevede di incidere la zona al di sopra del pube per eseguire una ricostruzione della parete addominale chiudendo così la diastasi. Resta una piccola cicatrice simile a quella che resta dopo uno parto cesareo.

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